Marchi Storici: ridimensionata la loro tutela nel DL Crescita
Il recente DL Crescita approvato nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri, contiene alcune azioni per la tutela dei prodotti made in Italy. Tuttavia, rispetto al dibattito emerso relativamente al caso Pernigotti, le attività messe in campo risultano ridimensionate.
In sintesi, il decreto prevede che l’investitore che intende delocalizzare debba motivare al MISE le proprie scelte, ma non incorrerà in commissariamenti o sanzioni punitive.
Previsto, invece, un fondo speciale per operazioni di conversione industriale nel caso in cui la proprietà decida la chiusura ed il relativo licenziamento collettivo.
Nel Decreto sono tuttavia presenti alcuni provvedimenti importanti, quali, ad esempio, la nascita del “registro dei marchi storici” (almeno 50 anni di provata registrazione) e la nascita del contrassegno “made in Italy” concesso dallo Stato per contrastare il problema dell’<Italian Sounding>. Di rilevante interesse, infine, la creazione di voucher per favorire la brevettazione delle invenzioni da parte delle statup innovative.
In sintesi, il decreto prevede che l’investitore che intende delocalizzare debba motivare al MISE le proprie scelte, ma non incorrerà in commissariamenti o sanzioni punitive.
Previsto, invece, un fondo speciale per operazioni di conversione industriale nel caso in cui la proprietà decida la chiusura ed il relativo licenziamento collettivo.
Nel Decreto sono tuttavia presenti alcuni provvedimenti importanti, quali, ad esempio, la nascita del “registro dei marchi storici” (almeno 50 anni di provata registrazione) e la nascita del contrassegno “made in Italy” concesso dallo Stato per contrastare il problema dell’<Italian Sounding>. Di rilevante interesse, infine, la creazione di voucher per favorire la brevettazione delle invenzioni da parte delle statup innovative.