22 gennaio 2025
La tutelabilità delle opere generate dall’AI
A cura di Manuela Modigliani, Italian and European Trademark Attorney PRAXI Intellectual Property
È possibile considerare "originale" un'opera generata dall'intelligenza artificiale ai fini del diritto d'autore? E, di conseguenza, a chi spettano la paternità e i diritti patrimoniali connessi?
Queste sono le domande più dibattute nell'ambito odierno, nel quale l'IA ha dimostrato di poter produrre contenuti artistici, scrivere articoli, creare design e sviluppare algoritmi, mentre la società non riconosce ancora le macchine come pari agli esseri umani in questo processo creativo.
Un’invenzione generata dall’IA può essere oggetto di brevetto? Il caso Dabus
Il caso Dabus1 dimostra che l'IA può generare contenuti anche senza un input esplicito attraverso configurazioni predefinite, casualità, dati storici e stimoli impliciti.Stephen Thaler, scienziato e direttore generale della Imagination Engines Inc., società di reti neurali con sede nel Missouri, è il creatore e il proprietario di Dabus (acronimo di “Device for autonomous bootstrapping of unified sentience”), un sistema di intelligenza artificiale progettato per generare output creativi autonomamente, senza l’intervento umano diretto, se non per l’addestramento.
Thaler sostiene che Dabus può concepire autonomamente invenzioni originali: il sistema di IA, infatti, è riuscito a creare: un contenitore per alimenti e un dispositivo luminoso di segnalazione.
Da qui la determinazione nel rivendicare Dabus come unico inventore delle domande di brevetto, presentandole in vari Paesi:
- l'Ufficio Europeo dei Brevetti (EPO) ha respinto queste richieste, sostenendo che, secondo la Convenzione sul brevetto europeo (EPC), l'inventore deve essere una persona fisica2.
- In Sudafrica, la designazione di Dabus come inventore è stata accettata, sebbene senza un esame sostanziale.
- In Australia, una decisione iniziale della Federal Court ha riconosciuto l’IA come inventore, ma questa è stata in seguito ribaltata dalla High Court3, che ha confermato l’esclusione delle IA dalla designazione di inventori.
La tutelabilità nella legislazione italiana
Nel contesto italiano, la legge sul diritto d'autore (Legge 22 aprile 1941, n. 633) stabilisce che un'opera dell’ingegno è protetta in quanto espressione della personalità dell’autore. L'originalità è un requisito fondamentale; l'opera deve derivare dalla creatività e dall'impegno intellettuale dell’autore.Alcune giurisdizioni, come la nostra, riconoscono la protezione autoriale se esiste un contributo creativo significativo da parte umana, anche se l'IA è coinvolta nel processo creativo.
È importante sottolineare che esistono opere dell'ingegno, pur protette dal diritto d'autore, appartenenti più a settori tecnici e con una funzione maggiormente utilitaristica piuttosto che estetica o emozionale. Per esempio, uno sviluppatore di software è considerato l’autore di un’opera intellettuale nel momento in cui scrive codice. Infatti, la protezione autoriale si estende a software, manuali pratici, piani di ingegneria e banche dati.
Recentemente, la Suprema Corte di Cassazione (ord. 16.01.2023 n. 1107) ha esaminato il tema, sostenendo che l'uso di un software (anche se non riferito specificamente all'IA) non preclude di per sé il carattere creativo di un’opera. È invece necessaria una valutazione rigorosa del tasso di creatività concreta, per determinare se e in quale misura l’utilizzo dello strumento abbia assorbito l’elaborazione creativa dell’artista che lo ha utilizzato.
Questo caso ha coinvolto la RAI e un’artista che ha contestato la violazione del proprio diritto d'autore su un’opera generata tramite IA dal titolo "The scent of the night", utilizzata come scenografia per il Festival di Sanremo del 2016. La Suprema Corte ha concluso che, se l'artista ha saputo dirigere, istruire e correggere l'IA, quest'attività è parte integrante dell’opera e merita la protezione legale ai sensi del diritto d’autore.
La distinzione tra "creare" e "generare"
La distinzione tra "creare" e "generare" nel contesto dell'intelligenza artificiale può apparire sottile, ma è di fondamentale importanza. Generalmente, il termine “creare” indica un atto creativo che implica l'uso dell'immaginazione, dell'originalità e dell’intuizione. Creare può significare concepire qualcosa di nuovo e unico attraverso un processo mentale che supera le informazioni o i dati esistenti.Il ricorso alla tecnologia digitale per la realizzazione di un'opera non preclude di per sé la possibilità di qualificarla come opera dell'ingegno, a meno che non si dimostri che l'utilizzo della tecnologia abbia assorbito completamente l'elaborazione creativa dell’artista. Pertanto, il ruolo attivo dell'artista nel processo creativo è essenziale, anche quando si utilizza un modello di intelligenza artificiale.
L’artista non si limita semplicemente a “richiedere” all’IA di produrre un’immagine; egli esercita abilità interpretative, di revisione e di perfezionamento simili a quelle impiegate in altre forme d'arte.
In futuro, la differenza sarà determinata dalla capacità di distinguere tra creazioni generate da sistemi di intelligenza artificiale in cui l'intervento creativo dell'essere umano è significativo e opere in cui il contributo umano è marginale. Solo nel primo caso l'opera potrà essere tutelata secondo le categorie tradizionali del diritto d'autore.
La tutelabilità nelle altre giurisdizioni
La questione della tutelabilità delle opere generate dall’IA è globale. In Cina, ad esempio, la Corte Internet di Pechino, con una decisione del 27 novembre 20234, ha concesso la protezione del diritto d'autore a un'immagine generata tramite il software Stable Diffusion.Il giudice ha stabilito che l'opera riflettesse l'investimento intellettuale e le scelte estetiche dell’autore umano, conferendole originalità e merito di tutela legale.
Negli Stati Uniti, la vicenda di Kris Kashtanova e della registrazione parzialmente negata del fumetto "Zarya of the Dawn" presso lo U.S. Copyright Office è significativa5. Kashtanova ha presentato domanda di registrazione senza dichiarare l'uso dell'IA nell'elaborazione, ottenendo inizialmente l'approvazione. Ma riconosciuto l'uso dell'IA, il Copyright Office ha riesaminato il caso, confermando la protezione per il testo e la selezione delle immagini, ma escludendo le immagini generate tramite Mid Journey, ribadendo che l'IA non può essere considerata semplicemente uno strumento creativo, poiché l’autore non esercita un controllo totale sui risultati.
L'aspetto principale da considerare sulla tutelabilità, quindi, riguarda a chi spettano i diritti sull’opera generata dall’IA, in base ai termini di servizio delle diverse piattaforme; Mid Journey, per esempio, afferma che l'utente detiene i diritti di proprietà delle immagini generate.
Diritti e proprietà nelle opere generate dall’IA
L'intelligenza artificiale generativa rappresenta una sfida e al contempo un'opportunità per ridefinire i confini della creatività e dell’innovazione.Ogni grande rivoluzione tecnologica ha storicamente offerto nuove possibilità e responsabilità, e l'intelligenza artificiale non fa eccezione.
Guardando al passato, ogni innovazione – dalla fotografia alla stampa, fino alla digitalizzazione – ha inizialmente suscitato timori e resistenze per poi rivelarsi uno strumento per amplificare le capacità umane, non per sostituirle. Allo stesso modo, l’intelligenza artificiale può essere vista come un supporto, un’estensione della creatività umana che permette di esplorare territori nuovi.
In questa transizione, diventa fondamentale rendere gli autori più consapevoli del ruolo dell’IA, delle sue potenzialità e dei rischi connessi. Gli strumenti normativi e tecnologici, come il diritto d’autore, le licenze e la Blockchain, sono già a disposizione per garantire una tutela adeguata; è essenziale che si comprenda come utilizzarli al meglio, adattandosi a un contesto in cui le opere creative non nascono più solo dalla mente umana, ma anche dalla collaborazione con algoritmi avanzati.
Promuovere la conoscenza e la consapevolezza significa fornire agli autori gli strumenti per proteggere le loro opere e, al tempo stesso, per sfruttare appieno le potenzialità offerte dall’IA generativa. Solo attraverso la formazione e un aggiornamento delle normative potremo garantire che la creatività umana continui a ricevere la giusta protezione e valorizzazione, in un'era in cui l'interazione tra uomo e tecnologia diventa sempre più centrale.
Il Team di Praxi IP è disponibile per approfondimenti all’indirizzo contact@praxi-ip.praxi.
1 https://en.wikipedia.org/wiki/DABUS
2 https://www.epo.org/boards-of-appeal/decisions/pdf/j200008eu1.pdf
3 https://blog.patentology.com.au/2022/04/dabus-exited-with-fatal-exception-human.html
4 https://www.chinaiplawupdate.com/2023/11/beijing-internet-court-recognizes-copyright-in-ai-generated-images/
5 https://www.copyright.gov/docs/zarya-of-the-dawn.pdf