Covid-19, conversioni industriali, marchi e classi dei dispositivi medici
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In questi giorni scanditi dall’emergenza coronavirus, diverse imprese, da grandi gruppi a realtà meno note - anche a seguito delle recenti iniziative legislative ed ai bandi di approvvigionamento regionali - hanno convertito la propria produzione in quelli che sono sicuramente i beni più richiesti nel momento attuale a causa dell’emergenza Covid-19.
Beni, peraltro, che potrebbero trovare ampi sbocchi sul mercato anche in futuro, una volta superate la crisi attuale. Beni afferenti alle classi di dispositivi medici quali mascherine, camici, guanti, occhiali, calze, respiratori polmonari e gel disinfettanti, solo per citarne alcuni.
La riconversione produttiva richiede lo svolgimento di svariate incombenze e adempimenti, amministrativi e sostanziali, che vanno dal valutare se dover modificare l’oggetto sociale, all’ottenere le necessarie autorizzazioni o avviare procedure amministrative, al porre le nuove produzioni in linea con le norme tecniche di sicurezza ed i requisiti di qualità.
Quindi, in relazione alla registrazione dei marchi:
Beni, peraltro, che potrebbero trovare ampi sbocchi sul mercato anche in futuro, una volta superate la crisi attuale. Beni afferenti alle classi di dispositivi medici quali mascherine, camici, guanti, occhiali, calze, respiratori polmonari e gel disinfettanti, solo per citarne alcuni.
La riconversione produttiva richiede lo svolgimento di svariate incombenze e adempimenti, amministrativi e sostanziali, che vanno dal valutare se dover modificare l’oggetto sociale, all’ottenere le necessarie autorizzazioni o avviare procedure amministrative, al porre le nuove produzioni in linea con le norme tecniche di sicurezza ed i requisiti di qualità.
Quindi, in relazione alla registrazione dei marchi:
- occorre o è opportuno effettuare qualche operazione di “allineamento”?
- si deve verificare, ad esempio, se le proprie registrazioni di marchio includano le classi dei dispositivi medici e, conseguentemente, i prodotti oggetto delle nuove produzioni nelle liste merceologiche create al tempo dei depositi?
- in quali casi è consigliabile effettuare nuovi depositi per rivendicare i nuovi prodotti?
- vale la pena eventualmente investire nella registrazione dei brand aziendali quando sono utilizzati per prodotti che, almeno al momento, sembrerebbero essere destinati a costituire un filone “secondario” della produzione aziendale?
Come spesso avviene per le tematiche di Proprietà Intellettuale, non è possibile offrire risposte univoche, ma occorre valutare caso per caso e valutare le migliori soluzioni - anche in termini di costi-benefici - in funzione delle specificità di ogni singola realtà e dei relativi obiettivi commerciali.
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