PMI e start-up: il peso della tutela della proprietà Industriale e Intellettuale

PMI e start-up: il peso della tutela della proprietà Industriale e Intellettuale

A cura di Claudia D'Alessio, Italian and European Trademark Attorney PRAXI Intellectual Property

Le Piccole e Medie Imprese - PMI e le Start-up giocano un ruolo determinante nella crescita economica globale, stimolando sviluppo, innovazione e competitività. La Proprietà Industriale e Intellettuale supporta la strategia di business che accompagna tutto il ciclo di vita dell’impresa che, per essere concorrenziale, dovrà creare valore e operare correttamente sul mercato, tutelando i propri diritti nel rispetto di quelli altrui.

Marchi, nomi a dominio, brevetti, disegni e modelli, know-how, opere dell’ingegno (in particolare, banche dati) e diritto d’autore, infatti, sono diritti di Proprietà Intellettuale che consentono all’impresa titolare di preservare la propria competitività, di impedire ai terzi non autorizzati di beneficiare dello sforzo creativo sostenuto nella ricerca e sviluppo, di creare valore economico, di attrarre potenziali finanziatori e di ottenere credito.

Inoltre, attraverso il loro sfruttamento diretto o indiretto (ad esempio, con la stipula di contratti di cessione, licenza, franchising) possono costituire ​fonti di reddito addizionali.

Risulta, quindi, di primaria importanza la gestione e la valorizzazione strategica di tali assets intangibili per mostrare le potenzialità dell’innovazione e generare interesse ed appeal, ancor prima del go to market.

 

L'importanza della brand identity e della due diligence


Sovente capita che le PMI e le Start-up - anche quelle fortemente innovative - non diano sufficiente peso alla tutela della Proprietà Intellettuale, o non la presidino nel modo adeguato. Può accadere, ad esempio, che si concentrino esclusivamente sulla tutela delle invenzioni, scoprendo troppo tardi di aver sviluppato una strategia di marketing basata su un marchio che non può essere protetto per difetto dei suoi requisiti di legge o perché in violazione di diritti altrui.

Il marchio è il segno che identifica i prodotti e/o i servizi dell’impresa, distinguendoli da quelli della concorrenza, e che contribuisce a costruire la brand identity e la reputazione del titolare.

Un’accurata attività di due diligence al momento della costituzione dell’impresa è fondamentale per individuare i diritti potenzialmente tutelabili e le relative modalità di protezione, così da garantirne:
  • la più ampia tutela, tramite depositi, azioni amministrative, contratti
  • il più efficiente sfruttamento, ad esempio tramite accordi di licenza, di cessione
  • la migliore gestione.
Il marchio registrato, inoltre, può rappresentare per la start-up un asset immateriale aziendale iscrivibile a bilancio e, in alcuni casi, un elemento strategico e imprescindibile per il funzionamento del business model (ad esempio, nel franchising).

 

Superare le criticità pratiche


Limiti e barriere derivanti dalla mancanza della piena consapevolezza degli strumenti di Proprietà Intellettuale e, in particolare, dei contenuti, dei benefici, dei costi, della durata di ogni singolo diritto, nonché della complessità delle relative procedure possono essere superati o, perlomeno, fortemente attenuati, agendo su più fronti:
  • la conoscenza, ossia la divulgazione dei concetti e delle competenze tramite azioni di sensibilizzazione del tessuto imprenditoriale e accademico
  • la protezione degli assets, non solo a titolo difensivo, ma in un’ottica di sviluppo, con la creazione di un portafoglio di diritti di proprietà intellettuale che tenga conto delle condizioni di mercato, dello sviluppo del business e dei costi
  • il monitoraggio di ricerca e sorveglianza della concorrenza sui mercati di interesse, al fine di evitare sprechi di tempo e risorse nello sviluppo di una strategia di marketing non corretta
  • la valorizzazione strategica.
 

Valorizzazione strategica degli assets


Valorizzare al meglio i diritti di PI è un’attività strategica che necessita consapevolezza, metodo ed esperienza. I fattori in gioco sono molti, per cui è importante dedicare risorse per allineare tale gestione alla strategia aziendale.

Le imprese possono contare su diversi strumenti di agevolazione.

Con grande frequenza e lungimiranza l’Unione Europea, le autorità e gli enti nazionali mettono a disposizione risorse finanziarie - in forma di contributi e agevolazioni - per aiutare PMI e Start-up a proteggere le proprie idee.

Le agevolazioni sono numerose. Le imprese hanno benefici nel reperimento di capitale, nella burocrazia semplificata, nella flessibilità dei contratti di lavoro e nel recupero delle spese sostenute per la tutela dei propri asset intangibili.

 

Valutazione degli Asset Intangibili


La valutazione di marchi, nomi a dominio, brevetti, disegni e modelli, know-how è funzionale all’ottenimento di nuovi finanziamenti bancari (ad esempio come asset da dare in garanzia, o per sostenere la patrimonializzazione delle imprese), e alla valorizzazione degli asset nel caso di operazioni straordinarie, come conferimenti, fusioni o scissioni, che richiedono una relazione di stima ad hoc.

Sono varie le metodologie di stima, ma le principali sono:
  • il metodo del costo storico rivalutato, che consente di determinare il valore dell’asset sulla base dei costi sostenuti nel periodo di sviluppo, aggiornandoli al valore corrente. Questa metodologia non consente, però, di rilevare il potenziale valore dell’asset derivante dal suo sfruttamento economico
  • il metodo delle royalty, che permette di attribuire all’asset immateriale un valore coerente con le capacità (previste) di generare flussi di cassa positivi nel tempo. La grandezza da stimare è la royalty che un terzo soggetto sarebbe disponibile a riconoscere al proprietario del marchio/brevetto per poterlo sfruttare economicamente
  • il metodo dei redditi differenziali, che misura il valore dell’immateriale in funzione del maggior margine che è in grado di generare rispetto ad una soluzione analoga, ma che non sfrutta l’intangibile. Un esempio può essere quello di un’azienda alimentare che produce un prodotto X, sia a marchio proprio, sia per il private label (stesso prodotto ma con marchio diverso). Il valore del marchio è diretta conseguenza della differenza di margini unitari, relativi a quel prodotto o all’insieme di essi, che di solito sono maggiori nel prodotto a marchio rispetto a quello realizzato per il private label.

La gestione e la valorizzazione degli asset intangibili sono fattori di cui PMI e start-up devono necessariamente tener conto per impostare una strategia di business efficace.

Perché il vantaggio competitivo sia duraturo, tuttavia, occorre un monitoraggio costante del mercato: adattare la strategia in base alle nuove opportunità e alle sfide emergenti è fondamentale per continuare a differenziarsi nel tempo.


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